TIME
Tic Toc ,Tic Toc,
Il tempo avanza, implacabile, divorando ogni attimo come una fiamma che consuma la cera.
La pelle, un tempo tesa e luminosa, si piega in rughe profonde, solchi scavati da lacrime e sorrisi. Gli occhi si incavano, ombre di un passato che sfugge. Le mani, fragili, tradiscono il peso degli anni. I capelli, grigi come cenere, raccontano l'inverno che avanza.
E come lo fotografi, il tempo?
Non si può fotografare se non nelle rughe che segnano i volti, nelle cicatrici dell'anima, nei sospiri che si perdono nel vento. Il tempo è un fantasma che sfugge all'obiettivo, ma lascia il suo marchio su ogni cosa.
È un ladro che ruba la giovinezza, ma regala il peso di una vita vissuta. Un dramma silenzioso, eterno, inesorabile.

Il tempo avanza inesorabile, come un ladro silenzioso che ruba frammenti di giovinezza, lasciando dietro di sé il peso degli anni. La pelle, un tempo liscia e vibrante, comincia a cedere, come un tessuto prezioso logorato dal vento e dalla pioggia. Le rughe, sottili all'inizio, si insinuano come solchi scavati da un fiume in piena, tracciando mappe invisibili di esperienze, dolori e sorrisi. Ogni linea è un ricordo, una battaglia combattuta, un attimo di felicità svanito nel nulla.
Gli occhi, specchi dell'anima, si fanno più profondi, circondati da ombre che sembrano raccontare storie mai dette. Le mani, un tempo forti e sicure, tremano leggermente, mentre le vene si fanno più evidenti, come radici che affiorano dalla terra, testimoni di una vita vissuta. I capelli, un tempo folti e luminosi, si fanno grigi, come se la neve dell'inverno avesse deciso di posarsi su di essi, coprendo il colore della primavera.
Eppure, in questo declino apparente, c'è una bellezza tragica e commovente. Ogni ruga, ogni piega, ogni segno è una prova di resistenza, di un viaggio attraverso il tempo che nessuno può evitare. È il prezzo da pagare per aver visto il mondo, per aver amato, riso, pianto e sognato. Il passare del tempo è una caduta lenta e inarrestabile verso l'inevitabile, ma è anche una danza malinconica, un'ode alla fragilità e alla forza dell'esistenza umana.